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      Taluno si metteva di fianco colla seggiola ora da una parte, ora dall'altra; vi era chi chiudeva e apriva regolarmente gli occhi; vi era chi moveva il capo ora allo avanti, ora allo indietro, oppure lo volgeva prima da una parte e poi dall'altra, e allungava e stringeva le labbra. Fu osservato un cotale che, colla faccia immobile, faceva andare in su e in giù la punta del naso, come vien mossa l'appendice digitiforme della proboscide dell'elefante. Vi fu un breve tratto del discorso meno noioso del rimanente, e allora gli uditori si mossero meno.
      La scoperta era fatta. — La noia si misura dai movimenti dell'annoiato. — L'autore si propone di perfezionarla misurando la noia secondo l'età, il sesso, la stagione, le condizioni atmosferiche, e via dicendo.
      Io mi sono dilungato intorno a questa scoperta sebbene sia fuori del mio argomento, perché è recente e destinata a un grande avvenire, è semplice come tutte le grandi scoperte, perché ognuno può giovarsene essendo di facilissima applicazione, e anche perché ci trovo due difetti.
      Il primo è che non si può applicare a tutti. Io che scrivo queste linee, sarei sfuggito alla misura del signor Galton se mi fossi trovato al discorso di quel professore dove egli fece la sua scoperta. A tutti i discorsi ai quali ho dovuto trovarmi e che non ho fatto io, mi sono sempre addormentato.
     
     
      Cani da caccia[vedi figura]
      Il secondo difetto è che il metodo del signor Galton insegna a misurare la noia degli altri, ma non la propria.


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I cani
di Michele Lessona
pagine 128

   





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