Venuto il mattino il vecchio, che soleva svegliarsi e levarsi di buon'ora, sollevò le coperte e fece per mettere una gamba fuori. Il cane si avventò al letto e mise tutte e due le sue gambe anteriori sulla sponda di esso, protendendo il muso contro il nuovo padrone con ringhi che non lasciavano dubbio intorno al loro significato. Il vecchio si rimise subito giù, pensando che si trattasse soltanto di un impeto inconsiderato e passeggero di malumore. Il cane si sdraiò di nuovo al piede del letto. Dopo una mezz'ora il vecchio fece un nuovo tentativo, molto circospetto, per scendere, e il cane ripigliò l'atteggiamento primiero. La cosa durò fino al pomeriggio, e avrebbe durato chi sa fin quando se non si fosse trovato modo di far venire l'antico padrone del cane a liberare il nuovo.
Nicomede, re di Bitinia, aveva ammaestrato con molta cura uno smisurato molosso a fargli la guardia del corpo. Costringeva degli schiavi a fingere di aggredirlo, e li faceva azzannar subito dal molosso, che poi premiava largamente. Di tratto in tratto, quegli schiavi che costringeva a fingere di aggredirlo, li travestiva da cortigiani, per ogni buon fine. Quel cane non si discostava mai di un passo dalla persona del re. Un giorno la regina, che si chiamava Consingis, trastullandosi col suo reale signore, faceva scherzosamente le viste di batterlo. Il cagnaccio, che non aveva capito lo scherzo, le fu d'un balzo addosso e le strappò via la spalla destra. Ottimo guardiano del bestiame è il cane da pastore, che riceve una educazione diversa secondo il bestiame che deve governare.
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I cani
di Michele Lessona
pagine 128 |
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Bitinia Consingis
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