Ottenuto tutto ciò sui cani in modo così certo da non potersi aver più un'ombra di dubbio, il giorno 6 luglio dell'anno 1885, il signor Pasteur, dopo di essersi consultato con savi colleghi, operò sopra un fanciullo che era stato morso in parecchie parti del corpo e che secondo ogni probabilità sarebbe morto arrabbiato, e quel fanciullo, che si chiama Giuseppe Meister, e aveva allora nove anni, oggi ne ha dieci, ed è in ottima salute.
Centinaia di persone, dopo quel giorno, da tutte le parti del mondo, mossero al laboratorio del signor Pasteur e furono inoculate. Non si salvarono tutte. Non in tutte, anche senza la inoculazione, si sarebbe sviluppata la malattia. Ma il numero dei guariti è tale da lasciar credere che il metodo sia davvero efficace, e se ciò è, nessuno potrà dubitare che il signor Pasteur non debba venire considerato siccome uno dei più grandi benefattori del genere umano.
Molosso tedesco[vedi figura]
22. Il cane nella leggenda
Il dottor Fausto era uscito con Wagner un giorno di festa per fare un giro nella circostante campagna. I cittadini andavano qua e colà con animo giocondo seguendo ciascuno i suoi gusti. Il dottor Fausto portava dappertutto con sé il martirio nell'anima e la tempesta. A un certo punto egli vede un cane nero camminar lentamente lungo i margini dei campi di stoppia e di biade. Se ne inquieta, Wagner gli dice che non c'è di che meravigliarsi. Il cane si accosta, si mostra docile. Fausto s'induce a lasciarselo venir dietro in casa sua e Wagner dice che troverà in esso un ottimo scolaro.
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I cani
di Michele Lessona
pagine 128 |
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