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      Michele Lessona
      Il mare
     
      AL PROFESSOREGIUSEPPE DE NOTARIS
     
      DEI SEGRETI DEL MARESCRUTATORE FELICISSIMO
      CON SENSO DI PROFONDA STIMAE CALDA AMICIZIA
      QUESTO LIBRETTO INTITOLAL'AUTORE
     
      I.
     
      Fa meraviglia che, in tanta copia di lavori letterari, nissuno abbia pensato mai a raccogliere in un volume le principali cose dette dai poeti intorno al mare.
      Ognuno, guardando il mare tranquillo agli splendori del tramonto, o in limpido mattino, o in burrasca, è commosso; ma queste emozioni, l'arcana malinconia, la gioconda festa, la selvaggia sublime voluttà, i poeti hanno, naturalmente, senza paragone più degli altri uomini, sentito e dipinto, e i colori son stati varii, secondo l'indole speciale e la tempra del loro animo e del loro ingegno, il tempo in cui hanno vissuto, il tratto della loro vita in cui hanno scritto.
      Gli uomini non hanno incominciato ad affratellarsi veracemente, e veracemente non s'incominciò a diffondere pel mondo la civiltà, se non che il giorno in cui furono aperte le vie dei mari; quel grande legame fra gli uomini, quel grande stromento di civiltà che è il commercio, non è d'uopo dire quanto siasi giovato e si giovi di tali vie.
      Taluno forse potrebbe qui dire che non fu solo il mare aperto ai pacifici e benefici scambi fra gli uomini, ma che ben spesso pure le sue acque rosseggiarono di sangue in feroci battaglie, e le sue solitudini echeggiarono delle grida disperate d'infelici vinti in disumane rapine, e che, per molti popoli sarebbe stato assai meglio che nessuna nave avesse mai solcato i mari e fosse venuta ad approdare alle loro sponde.


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Il mare
di Michele Lessona
Tipografia Sebastiano Franco Torino
1864, pagine 68

   





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