Queste dune o si formano sul margine della terra ferma, oppure in distanza anche notabile; ed il tratto di mare che in tal caso vi rimane interposto prende il nome di Laguna. Tali sono le lagune venete fino a Chioggia e le valli di Comacchio fra i porti di Volano e di Primaro, e tali erano un tempo anche le lagune intermedie, in fondo alle quali sorgeva l'antichissima città d'Adria. Delle dune per cui queste lagune erano separate dal mare, vedonsi anche oggidì le tracce, quantunque poste nell'interno delle terre a considerabile distanza da quello.
Anche la marina che si estende fra il Golfo della Spezia e il Montenero, nel corso di non moltissimi secoli è stata colmata, prolungata ed alzata per un tratto non piccolo dai rigetti del contiguo mare, e il padule di Stagno, il lago di Marimoli il lago di Porto Beltrame, dentro a questa striscia di paese, sono residui del letto antico del mare, i quali sono restati ostruiti e serrati alla loro foce, laonde poi hanno mutato natura, e di seni di mare son divenuti laghi e paduli d'acqua dolce. Nelle maremme toscane il monte Argentario, che, visto dal mare, si presenta come un'isola, è unito alla terraferma da due linee di dune che racchiudono lo stagno d'Orbitello. Lo stesso può dirsi del monte Circello, se non che lo stagno interno vi è stato colmato quasi per intero e si è cambiato nelle Paludi Pontine. Lo stesso fatto si osserva sopra una scala molto maggiore sulle coste dell'Oceano dalle foci dell'Elba fino a quelle della Mosa, e difatto l'Olanda intera è separata dall'Oceano da una striscia di dune, dietro le quali il suolo è spesso a un livello inferiore a quello dell'alta marea.
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Il mare
di Michele Lessona
Tipografia Sebastiano Franco Torino 1864
pagine 68 |
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