Nell'Atlantico nordico, la linea della più alta temperatura, 41°, che sulle coste dell'Africa si trova appena un po' al nord dell'equatore, sulle coste nordiche dell'America meridionale va fino al 12° di latitudine nord, e nel Golfo del Messico si accosta al tropico. Nel Mediterraneo si vede ben chiaro quanta sia l'azione della terra nel trasmettere calore alle acque addentrate in essa, imperocchè tra il 30° e 44° di latitudine nord, durante i mesi della state si trova una temperatura di 39° o 40°, tre gradi più alta di quella degli aperti mari nella stessa latitudine.
Nella zona torrida la temperatura dell'Oceano è generalmente inferiore a quella dell'atmosfera; nei mari polari è l'opposto. Presso lo Spitzhey, nell'80" di latitudine nord, il Gaimard non trovò mai la temperatura dell'acqua sotto 1°. Fra la Norvegia e lo Spitzbergen, la temperatura media dell'acqua nell'estate era di 18°, mentre quella dell'aria non oltrepassava i 17°.
Negli interni golfi e mari dell'Oceano artico, i massi immensi di ghiaccio che il caldo di quelle brevi estati non vale a sciogliere, devono naturalmente raffreddare molto le acque. Perciò, nella baia di Baffin, il capitano John Ross, nei mesi della estate, solo trentun giorni vide la temperatura dell'acqua salire al disopra del punto di congelamento. Il massimo calore fu di 16°, il minimo di 14°.
Nel profondo del mare, anche nella zona tropicale, fu trovato aver l'acqua una fredda temperatura, e ciò prima condusse alla scoperta delle correnti oceaniche polari sottomarine, perchè, dice lo Humboldt, senza queste, la temperatura del mare profondo nei tropici non potrebbe essere più fredda del massimo di freddo cui arrivano le particelle che raggiano calore alla superficie.
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Il mare
di Michele Lessona
Tipografia Sebastiano Franco Torino 1864
pagine 68 |
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