Il signor James Ross trovò che in ogni parte delle profondità marine oceaniche v'ha un livello ove l'acqua ha una invariabile temperatura di 18°.
All'equatore, questo livello scende ad oltre due mila metri; alla latitudine di 56'' sud esso è salito alla superficie. Questa linea ascendente diventa discendente quando, dal nord e dal sud, si procede verso il polo: lo strato di temperatura invariabile sta sotto le acque più fredde, e nella latitudine di 70'' sud è alla profondità di 1379 metri.
Così, nell'emisfero meridionale e, senza dubbio, anche nel settentrionale, v'ha uno strato o circolo intorno alla terra in cui la temperatura costante divide le acque in due masse, l'una calda e l'altra fredda (HARTWIG, opera citata).
Non è d'uopo dire poi qual parte abbia nel modo d'essere delle acque marine, e quindi anche nei fatti fisici delle terre emerse, la leggerezza specifica del ghiaccio e il galleggiar suo sulle acque son queste cose troppo note perchè sia d'uopo ripeterle.
Gioverà piuttosto dire qualche cosa intorno al colore dell'acqua del mare.
Veduta in piccole quantità, l'acqua marina pare senza colore, come pare senza colore l'aria veduta pure in piccole quantità: ma l'aria in grandi masse ben mostra il suo colore azzurro nel firmamento e il roseo all'alba e al tramonto e così pure l'acqua mostra, a chi ben guardi, il suo colore azzurro.
Prendasi un tubo di vetro, e si tinga internamente con nero-fumo fin presso all'orlo, e si chiuda dal capo opposto; se questo tubo si riempie di acqua di mare e ci si gittan in fondo alcuni pezzettini di porcellana bianca, questi, guardati attraverso la massa dell'acqua marina, parranno tinti del colore di essa, cioè azzurri.
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Il mare
di Michele Lessona
Tipografia Sebastiano Franco Torino 1864
pagine 68 |
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James Ross
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