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      Il colore del fondo del mare, naturalmente, deve pure avere un effetto sulla tinta dell'acqua: spesso una data sorta di piante marine microscopiche, o di microscopici animali marini, si svolge nel mare in sì sterminata copia, da dargli la sua tinta: dalla frequenza di cosiffatti prodotti viventi dipende il color consueto di molti mari. Tutti i navigatori che sono stati a lungo in mare raccontano di aver veduto talora il mare farsi a un tratto rossigno, o bruno, o giallo, o verde, o bianco di latte, e ciò per la presenza di una quantità sterminata di minutissime alghe marine, o di animali marini microscopici, ed anche non microscopici, brulicanti alla superficie.
      Talora il fenomeno diventò più importante. Molti animali marini, spesso minutissimi, od anche voluminosi, hanno la proprietà di mandar luce nella tenebra, come le lucciole dei nostri prati le sere di primavera. Chi è stato, nel più caldo dell'anno, e quando l'acqua è tranquilla, al lume delle stelle, alla spiaggia del mare, ha veduto, ad ogni piccolissimo moto dell'onda che lene si viene a frangere alla spiaggia, prodursi una striscia luminosa; chi allora è andato vogando a diporto ha veduto uno sprazzo di luce scintillare ad ogni urto di remo nell'acqua; talora, in un seno tranquillo, ha veduto come una fiaccola accesa fra l'alga in fondo al mare. Una grande striscia di luce, in quelle cosiffatte notti, illumina il solco che segna la via corsa dal piroscafo, e globi roteanti di vario colore s'aggirano galleggiando in mezzo a quel solco di fiamme.


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Il mare
di Michele Lessona
Tipografia Sebastiano Franco Torino
1864 pagine 68