Tutta questa luminosità del mare, intorno a cui tanto si sono esercitati, e non hanno ancor finito di esercitarsi, eletti ingegni di naturalisti, dipende dal fatto che varie sorta di animalucci marini hanno la proprietà di mandar luce nelle tenebre: spesso una copia sterminata di questi animali luminosi viene ad un tratto a brillare alla superficie dei mari, e per molte miglia si distende la notturna fiamma senza incendio, mandando la sua luce rossastra fin sulle vele, sugli alberi e sui cordami del bastimento che passa; parecchi navigatori riferiscono di aver potuto, voltando le pagine di un libro verso la faccia del mare, leggere senza fatica a quella strana luce. Usciti da quel tratto, si ritrovarono poi di colpo nella più fitta oscurità.
V.
Le acque delle fonti, dei ruscelli, delle fiumane, de' torrenti e dei fiumi, che chiamansi dolci, contengono tutte aria, e qualche porzione di materia minerale disciolta; ed è bene che ciò sia, perciò altrimenti non ci potrebbero servir di quotidiana bevanda: la differenza fra queste acque e quelle del mare sta in ciò, che queste ultime contengono materie minerali disciolte in maggior copia, e in tanta copia da non essere più potabili.
La sostanza che più abbonda nell'acqua marina, siccome ognuno sa, è il sal comune, o sal di cucina: si dice che ove si potesse trar fuori del mare tutto il sale che è in esso e distenderlo sulla terra, vi farebbe sopra uno strato dell'altezza di dodici metri: le altre sostanze minerali disciolte nell'acqua marina, ma in molto minor copia, sono principalmente sali di calce e di magnesia.
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Il mare
di Michele Lessona
Tipografia Sebastiano Franco Torino 1864
pagine 68 |
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