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      Uno degli esempi più autentici di mutamenti di livello del suolo di cui stiamo parlando, ha osservato l'Alberto della Marmora presso Cagliari, tre chilometri lungi dal mare e cinquanta metri sopra le sue acque, ove esistono, ancora aderenti ali scogli, ostriche identiche a quelle delle spiagge attuali.
      Vicino a queste ostriche vedonsi accumulazioni di altre conchiglie disposte assolutamente come quelle che sono rigettate dalle onde in riva al mare; in mezzo a queste conchiglie, più o meno in tante, quel geologo ha trovato frammenti di stoviglie di terra cotta, ed in particolare una palla grossa incirca come una mela, e forata come se vi fosse passata una corda; egli crede che questa palla abbia potuto servire ai pescatori dell'isola prima che conoscessero il piombo che attaccano oggi alle loro reti per tenerle a fondo, e difatto il contorno di quella palla è logorato come se avesse ruzzolato anni ed anni sul suolo. Questa circostanza dimostra in modo evidente che il sollevamento che ha portato quelle conchiglie alla loro altezza attuale è posteriore allo stabilimento dell'uomo in Sardegna.
      In Sicilia Brocchi citava rupi calcaree sulle quali vedonsi, dieci metri fuori dell'acqua, buchi di litodomi e serpule aderenti alla roccia, come se ne vedono negli scogli bagnati oggi ancora dal mare.
      Il monte Circeo è composto di una pietra calcarea bianca, di tessitura grossolana, la cui superficie è bucata vicino al mare da celle formate dal Mytilus litophagus, e che contengono talvolta pezzi di guscio di quei molluschi.


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Il mare
di Michele Lessona
Tipografia Sebastiano Franco Torino
1864 pagine 68

   





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