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      Verso il 1550 il pavimento della piazza di San Marco si trovò così inferiore al livello del mare, che fu d'uopo innalzarlo d'un piede, senza che ciò abbia tolto che essa fosse poi ancora di tratto in tratto inondata.
      Il Donati poi scrive che nell'anno 1722 fu fatto in Venezia il pavimento della piazza di S. Marco superiore da un piede e mezzo in due al comune livello del mare. In occasione di tale lavoro fu escavato in alcuni luoghi della stessa piazza, ed alla profondità di cinque piedi ritrovossi un altro pavimento alla posizione delle acque da tre a tre piedi e mezzo sottoposto. Nell'isola di S. Giorgio, che fa parte di Venezia, vedonsi sotto il livello attuale dell'Adriatico resti d'un edificio romano che doveva un tempo superare il pelo dell'acqua.
      Adria presenta pur essa delle prove che colà il suolo soggiacque a reale depressione; molto al disotto del livello attuale del suolo, e quindi al disotto eziandio del livello dell'Adriatico, poichè le acque salse occupano le paludi che circondano quella città, si sono rinvenute le vestigia d'un antico teatro. Comacchio ancora mostra un qualche abbassamento del suolo, essendosi le sue valli d'alquanto ampliate. Nel 1731 il Manfredini e lo Zendrini, chiamati a visitare la cattedrale di Ravenna ed altri luoghi, onde riparare ai danni che le acque spesso cagionavano ad essi, ebbero ad osservare che sotto al pavimento della chiesa predetta ne esistevano altri due, il più antico dei quali alla profondità di piedi quattro ed once sette; perlochè vedevasi che in altre epoche anteriori erasi dovuto innalzare il piano della medesima.


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Il mare
di Michele Lessona
Tipografia Sebastiano Franco Torino
1864 pagine 68

   





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