Gli animali del mare pigliano questi sali e li riducono in madrepore, coralli e conchiglie. E qui viene a mente la bella esclamazione del chimico Dumas: "Non è desso uno spettacolo grandiosissimo quello che ci dà la natura colla sublime semplicità de' suoi mezzi? L'acqua delle piogge, ricca dell'acido carbonico atmosferico, cade sulle nostre colline calcari e s'impadronisce del carbonato di calce che versa nei fiumi: questo, venuto nello Oceano, è disperso regolarmente per via delle correnti, e, preso da tanti microscopici animaletti, aggiunge una nuova impercettibile pietra allo edifizio di quei nuovi imperi che si preparano per l'avvenire dell'umanità".
Gli scandagli portano quasi sempre dalle maggiori profondità oceaniche certe piccole conchigline spettanti ad animaletti minutissimi. Il fondo dell'Atlantico è coperto in gran parte delle spoglie di questi morti animaletti, ed ogni plaga del fondo del mare ne ha le sue particolari specie. Questi animaletti, secondo quello che pare, non vivono che alla superficie, e solo quando son morti avviene che lentamente discendano le loro spoglie in fondo al mare. Forse il maggior numero di queste spoglie va a giacere molto lontano dal punto in cui l'animale è morto, trasportato dalle correnti: forse dall'esame delle specie che vivono alla superficie e delle spoglie che si trovan nel fondo, si può avere un indizio della via che la corrente ha tenuto.
Tutte le cause sopramenzionate, ed altre ancora, hanno senza dubbio un'azione sui movimenti così incessanti e maravigliosamente regolari che si vedon nel mare, tanto alla superficie quanto nel profondo; la diversa salsedine, la diversa temperatura, lo svaporamento, il ritorno del vapore in pioggia che ricade sui mari, la pressione atmosferica, la rotazione della terra, la varia disposizione delle spiagge e del fondo.
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Il mare
di Michele Lessona
Tipografia Sebastiano Franco Torino 1864
pagine 68 |
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Dumas Oceano Atlantico
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