Si è questa azione che produce la differenza e il contrasto che si scorgono fra le piaggie o fiordi verdeggianti del Fiumark svedese, e i nudi porti all'est, che spettano ai Russi, e son fuori della direzione della corrente.
Il signor Elia Marcollé, in un suo pregevole libretto intitolato Les Phénomènes de la mer, cita un brano di uno scritto del signor Lallerstead, dove questo contrasto è espresso nel modo seguente:
Per dar ragione della brama ardente che hanno i Russi di impadronirsi di quelle contrade, basta paragonare i fiordi del Finmark coi possedimenti che essi hanno all'est del mare glaciale. Questi ultimi, cinti di ghiaccio fino al mese di maggio, non concedono nessun sviluppo nè all'industria, nè alla navigazione. Invece, sulle rive del Finmark della Norvegia il mare porta il calore delle correnti meridionali, per cui i porti sempre son sgombri ed aperti alla attività dei traffici. È un singolare fenomeno questo, che mette quelle eccezionali contrade dell'Oceano glaciale nelle condizioni delle rive del Mediterraneo. Mentre, poco discosto, verso l'est, i Russi trovano gelato il mercurio nei loro termometri, le spiagge del Finmark sono in una temperatura che rammenta quella degli inverni dell'Europa centrale. La spiaggia russa, nuda e diserta, non dà nè vitto, nè ricovero; i golfi della Norvegia sono cinti di foreste verdeggianti, cui tengono dietro ridenti vallate, ricche di una lussureggiante vegetazione
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Il colore, la temperatura, la densità, il livello del Gulfstream, tutto è diverso, notevolmente diverso, dall'acqua che gli sta dintorno, e semi di varie piante, siccome già abbiamo detto, e varie sorta di animali, e gran copia di legnami, ed altri materiali vengono portati spesso su lontanissime spiagge, dalla grande corrente.
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Il mare
di Michele Lessona
Tipografia Sebastiano Franco Torino 1864
pagine 68 |
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