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      I Fenici, quei grandi commercianti, che nei primi periodi della storia visitarono le isole britanniche e veleggiarono nell'Oceano Indiano, certo hanno avuto qualche contezza della marea; ai Greci questo fenomeno fu prontamente rivelato pel viaggio di Coleo, navigatore di Samo, il quale, secondo Erodoto, fu spinto da una burrasca al di là delle colonne d'Ercole nell'aperto Atlantico, seicento anni avanti Cristo. Settant'anni dopo questa involontaria scoperta, i Focesi di Massilia o Marsiglia si avventurarono primi sulle tracce di Coleo, per scopo di traffico con Tartesso, la moderna Cadice, e d'allora in poi rimasero in costante rapporto commerciale con questa antica colonia fenicia.
      Con quanta attenzione avranno i contemporanei ascoltato quella gente che veniva a fare a casa il racconto sorprendente del continuo sollevarsi ed abbassarsi del mare! Certo quei narratori furono ascoltati con attenzione pari a quella con cui gli avi nostri hanno ascoltato i primi viaggiatori artici che son venuti a narrare dei ghiacci natanti sulle buie acque delle notti polari.
      Cinque secoli prima dell'êra volgare, era adunque noto ai Marsigliesi il fenomeno della marea; ma in quei tempi il commercio era scarso e pochi i rapporti internazionali, per cui molto lentamente si trasmettevano le notizie: non fu quindi se non che all'epoca delle conquiste di Alessandro, il quale aperse il mar Rosso e il golfo Persico al commercio della Grecia, che questo imponente fenomeno del mare incomincị ad attirarsi l'attenzione dei filosofi e dei naturalisti.


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Il mare
di Michele Lessona
Tipografia Sebastiano Franco Torino
1864 pagine 68

   





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