Per quello che riguarda l'altezza delle onde ed il modo di misurarla, crediamo opportuno di riferire alcune parole tratte dal recente viaggio intorno al mondo, della fregata austriaca La Novara, narrato dal commodoro Wullestorf-Urbair. Egli parla qui di una burrasca in cui si trovò la fregata mentre veleggiava dal Brasile al Capo di Buona Speranza.
Secondo le osservazioni da noi praticate, le onde arrivarono all'altezza di ventinove piedi, producendo quel rotolare del bastimento, di cui chi l'ha provato si ricorda fin che vive. Il maggiore piegamento della nave importò a destra. 35 gradi, a- sinistra 25; sicchè gli alberi della fregata descrivevano talvolta un arco da 50 a 60 gradi. Non è probabile che le onde oltrepassino l'altezza di quaranta o tutto al più quarantacinque piedi; se fosse vero, come alcuni sognarono, che giungessero mai all'altezza di sessanta, anzi di cento piedi, nessuna opera umana potrebbe resistervi.
Si usò finora di misurare l'altezza delle onde ad occhio, ond'è che il risultato era assai dubbio, dipendendo dalla individualità dell'osservatore. Di qui venne che la determinazione dell'altezza delle onde nell'Oceano varia tanto, che mentre taluni la dissero di sessanta o settanta piedi, altri non la portarono che alla meta di questa misura.
Il metodo da noi tenuto per misurare l'altezza delle onde è questo, che con un orologio che indicava anche i minuti secondi, si determinava il tempo che un'onda impiegava per giungere da una estremità della nave all'altra.
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Il mare
di Michele Lessona
Tipografia Sebastiano Franco Torino 1864
pagine 68 |
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