La disposizione dei mari e della terra, la condizione di questa, qui nuda, arida e sabbiosa, là ubertosa di ricca vegetazione, coperta di foreste e corsa da fiumi, sparsa di laghi, l'altezza e la direzione delle catene montuose, le scariche elettriche delle nubi, son tante circostanze che devono avere un'azione, e l'hanno, sulla direzione dei venti. Conosciute queste cause, s'intende come certi tratti di mare debbano essere corsi sempre da venti violentissimi, ed altri sempre in calma; come certi venti debbano spirare regolarmente in certe direzioni, quei venti che spinsero prima le navi di Colombo alle Americhe, e condussero quelle di Magellano attraverso le sterminate solitudini del Pacifico.
Corre la più stretta analogia fra le correnti dell'atmosfera e quelle del mare, in tutto: siccome si è veduto sopra che due correnti marine incontrandosi formano un vortice che tira giù gli oggetti che vi vengono accosto, così dall'incontro sul mare di due correnti aeree risulta un vortice all'insù, che porta una colonna d'acqua ascendente verso le nubi.
Il sole solleva in vapore le acque del mare; il sole move le correnti dell'aria, le quali portano il -vapore acqueo discosto; questo ora ricade in pioggia sul mare, ora va sulla terra, pioggia ancora, o rugiada, o grandine, o brina, o neve, per tornare poi bel bello nel mare.
Il sole non ci dà soltanto il suo calore, ma si opera e regola i movimenti dell'aria e del mare.
XII
Così, man mano che si vanno studiando addentro i fatti naturali, si sgombra la superstizione dalla mente dell'uomo che si solleva alla contemplazione di leggi immutabili, meravigliose.
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Il mare
di Michele Lessona
Tipografia Sebastiano Franco Torino 1864
pagine 68 |
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Colombo Americhe Magellano Pacifico
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