Pagina (8/482)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      I filosofi che si dedicarono a simili studii consentono nel dire che le contrade uniformi per grande eguaglianza di terreni, piani sterminati arenosi, e nudi monticelli, e coste marittime senza seni e senza sporgenze, senza accidenti di linee e di frastagli, sono quelle dove meno acquista e migliora l'umana razza. E adducono come prova le uniformi estesissime pianure e le immense spiaggie di sì gran parte d'Africa, dove vive una gente che sottomette la ragione all'istinto, e perciò improgressiva, la medesima sempre. Dove, al contrario, i popoli più civili di Europa sono partiti dallo stesso punto, ma, in condizioni fisiche al tutto diverse, sono giunti oggi a quel grado mirabile di civiltà cui li vediamo.
      Qui sono monti giganteschi avvolti da nubi le cime nevose o scintillanti al sole, dirupi solcati da ghiacci e battuti dalla tempesta, balze scoscese, cupi burroni precipitosi, massi erranti per la pianura, e sassi, e ciottoli, e ghiaie alle falde. Foreste di castagni, di faggi, di larici e di pini, fanno veste a quei monti, poi cespiti di rododendri ed erbe dal cortissimo stelo, e muschi e licheni che di varie tinte, brune, argentine, dorate, coronan le rocce. Urla il lupo fra quelle foreste e balza la lince e s'appiatta l'orso, e corre presso la neve nel suo manto invernale il candidissimo ermellino, e ronzano insetti appunto quali incontra nelle sue terre il gelato Lappone. E alle cime, ai pendii, alle nevi, alle foreste, ai vaganti nuvoloni fanno specchio nelle valli romite le onde limpidissime degli incantevoli laghi.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Volere e potere
di Michele Lessona
pagine 482

   





Africa Europa Lappone