Pagina (21/482)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Essa è posta nella necessità di un regolato esercizio della mente, il quale, perchè varie ne sono le facoltà, non può non esser vario altresì nei mezzi da adoperarsi.
      L'attitudine della mente umana ad esercizi svariati in ogni età, massime nell'età prima, è mirabile, purchè tutto venga in modo conveniente e convenientemente graduato. E allora in questa varietà la mente si ritempra e s'invigorisce e diventa atta a sostenere i lunghi lavori e gli sforzi poderosi, e collo allargarsi delle cognizioni si forma il criterio, si fortifica la prudenza, si dileguano l'arroganza, la presunzione, la vanità, proprie di cognizioni superficiali.
      L'uomo nutrito di una sola qualità di cibo, languisce e in breve inesorabilmente muore: la varietà dei cibi opportunamente scelta e regolata, mantiene florida la salute.
      L'agricoltore che affida sempre allo stesso campo la stessa semenza, a poco a poco vede il suo campo isterilito. La qual cosa fe' sì che per molti secoli si reputò necessario che il terreno fosse lasciato riposare, cioè lasciato stare di tratto in tratto senza coltura. Oggi è provato che il campo può benissimo produrre ogni anno senza nulla perdere della sua fertilità, purchè invece di affidargli sempre la stessa semente, si osservino le leggi di un ben appropriato avvicendamento.
      Lo stesso si dica della mente umana: l'eccessivo restringere le cognizioni, il troppo raccogliere l'esercizio intorno ad una sola facoltà, non che vi dia uomini profondi in un ramo speciale di scienza, vi dà cervellini leggieri che si fermano alla prima superficie, gonfi di vanità, per quel po' che poco ben sanno, pieni di disprezzo per tutto il resto che non sanno, intolleranti, astiosi, scontenti di sè stessi e d'altrui.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Volere e potere
di Michele Lessona
pagine 482