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      Non c'è ramo di studio che non s'innesti a parecchi altri, non c'è esercizio intellettuale che non si giovi di quel riposo che deriva non dalla inerzia, ma dal mutare d'applicazione.
      Il disegno porta vantaggi pratici nella vita assai più che non si creda; ma, lasciando star questi, esso giova insieme con la musica a temprare la mente, ad indurre nell'anima quel fiore di gentilezza che adorna non meno la vita dell'individuo che quella della società, nè si potrebbe in altra maniera acquistare.
      Singolar cosa: contrastavano spesso in Italia la propagazione degli studi scientifici quelli che più di tutti avrebbero dovuto comprenderne l'importanza e promuoverla nell'universale.
      Il che fu certamente effetto di una profonda convinzione, del desiderio di operare il bene e d'impedire il male; ma la cosa non fu intesa per questo verso; e questo voler taluni scienziati escluder dalla coltura generale certi studii nei quali essi erano eccellenti, venne interpretato siccome un desiderio in questi di rimaner soli, inaccessibili, incontrastati oracoli nell'ignoto soggetto. La qual cosa non è più possibile in questi tempi di universali comunicazioni, nei quali fu buttata giù anche la muraglia della Cina, e non vien fatto più di avvolgersi nella nebbia misteriosa, come divinità mitologiche, ai dotti di Pechino.
      Oh! pensate se la cosa è possibile in Italia!
      L'appartarsi dei dotti, l'esclusione delle prime e delle più utili nozioni scientifiche negli studii comuni, il difetto di libri di scienza popolare, la fungaia ripullulante di un'amena letteratura vana e ciarliera, generarono quegli effetti che erano da aspettarsi, allorquando i lettori cominciarono a moltiplicarsi e la stampa dovè porgere pascolo a tutti.


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Volere e potere
di Michele Lessona
pagine 482

   





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