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      Potrebbero fare un gran bene se, come tanti fogli inglesi di questa fatta fra i quali primeggia la Penny Cyclopedy ossia Enciclopedia a due soldi, dessero utili cognizioni in ogni ramo dello scibile esposto in modo elementare e corredate di buoni disegni, oppure racconti dilettevoli e morali, come suol farsi in Germania. Questa sarebbe gara nobilissima e oltre ogni dire benefica nel letterato italiano che vi si volesse mettere.
      Invece che cosa accade?
      Il letterato sdegna tale opera, e, salvo qualche eccezione, sono avidi speculatori, ignoranti scrittori, che se ne fanno strumento, traducendo le più viete cose francesi di cui da vent'anni in patria è dimenticato il momentaneo effettaccio: ciò talora in quelle stesse stamperie che pubblicano giornali dove si tuona quotidianamente contro la servitù verso la Francia, e si progettano più o meno pacifiche leghe, per bandire ogni roba d'oltralpi.
      Non mancarono altresì uomini svergognati che non ebbero schifo di tuffarsi nelle sozzure per libidine di guadagno e coi titoli infami e colle più infami scritture cercarono di trafficare l'immonda loro merce. Ma non riuscirono: il popolo, sebbene ignorante, non abbocca a quell'esca; abborre dalla ubbriachezza morale più che da quella del vino: cerca avidamente nelle sue letture le emozioni, si stomaca della corruzione. Cosa degna d'essere notata, e che dimostra sempre meglio quanto bene potrebbe fare, meditando l'argomento e dopo buone meditazioni dandosi a scrivere pel popolo, il vero letterato.


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Volere e potere
di Michele Lessona
pagine 482

   





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