Non mi si dica che questo aneddoto non calza, che è un fatto particolare il quale altro non prova che la demenza di quell'infelice. Certo questo è un fatto particolare, è il fatto di un demente; ma questi fatti superlativi provano che il morbo è universale, e grande, e dilatato più ch'altri non pensi.
I liberali hanno avuto per questo rispetto i loro torti: nel periodo della storia di ieri, che taluni, con inesplicabile anacronismo, vorrebbero prolungare nella storia d'oggi, quando ogni arma era buona pur di nuocere al governo, i liberali non rifuggirono dal cooperare a propagare e tener viva nella moltitudine la triste opinione che il governo manda il colèra quando vuole scemare l'esuberanza della popolazione.
Questo falso giudizio, quest'ubbia, che il governo mandi il colèra, la quale ha cagionato ai giorni nostri in Italia scandali, non diversi da quelli che procurò nel medio evo, è ancor essa una conseguenza, sebbene non delle più immediate e dirette, di quell'altra più generale e più grave stortura, che di tutto è cagione il governo, che tutto il male che viene, venga per via del governo che tutto il bene che avrebbe a venire non venga per colpa del governo.
E mentre tutto si aspetta e si vuole dal governo, non si fa nulla per sovvenirlo, anzi si fa tutto per contrastargli. Non è smesso ancora in Italia il mal vezzo di considerare il governo come il natural nemico di ogni cittadino, e di comportarsi a seconda di questa malaugurata opinione. Incredibili sono le astuzie, i sotterfugi, le gherminelle, gl'inganni, le frodi che si fanno per non pagare le imposte, o pagar meno di quel che si deve: e costoro s'infischiano di quel savio proverbio: Chi vuol ingannare il comune, paghi le gabelle; e vuol dire che comportandosi onestamente non si paga il frodo ch'è sempre più caro.
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