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      Perchè, giova ripetere, non c'è forse al mondo luogo più bello dei dintorni di Palermo. Il caldo dell'estate, se ne togli qualche giornata di scirocco, è temperato dalla brezza marina: e l'inverno, quando tra le foglie sempre verdi degli aranci pendono i frutti dorati, non è che una dolcissima primavera; tutti quei benefizi che offre ai malati di petto la mitezza dell'aria al Cairo ed a Madera, li offre la bella Conca d'oro. Certo un paese non deve far troppo fondamento su questi favori naturali, nè trascurar per questo il lavoro; ma non si devono neppure disprezzare siffatti comodi sopratutto quando in pari tempo possono tornare a vantaggio del genere umano, com'è appunto il caso di Palermo.
      Molti, specialmente in Italia, non possono andare per riacquistare la salute a Madera, od in Egitto, mentre agevolmente andrebbero nei dintorni di Palermo.
      E dire che Monreale non ha neppure un albergo!
      Due viaggiatori uscivano un bel mattino sulla piazza di Monreale, dopo aver percorso l'antico chiostro dove ora, negli ampi e freschi loggiati, sui terrazzi delle vedute aperte e leggiadre, nei cortili dalle eleganti marmoree colonnine, passeggiano, in cambio di monaci, i bersaglieri; avevano ammirato le pitture e i mosaici della vastissima cattedrale, e stavano per ripartire.
      - Gradirebbero forse, signori, prima di ritornare in città, fare una piccola colazione?
      Uno di quei due abitava da qualche anno a Palermo, l'altro era venuto di fresco.
      - Volentieri - rispose subito questo secondo. Ma voltosi al compagno e vistone il volto repentinamente turbato, si accorse di aver commesso un'imprudenza, se non una corbelleria.


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Volere e potere
di Michele Lessona
pagine 482

   





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