Pagina (59/482)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E proprio delicio publica utilitas:
      In quella sua villa (che invero sarebbe stata per lui una delizia, se l'amenità dei luoghi avesse potuto torgli dall'animo le generose amarezze) il principe di Castelnuovo stabilì di creare un istituto che fosse tanto notevole per la sua importanza e singolarità, quanto memorabile, per la sua destinazione al bene ed utile pubblico.
      Egli pensò di fondare un istituto di giovani poveri, per l'educazione sia pratica e teorica dell'agricoltura, sì che, al compimento di questa loro educazione, potessero riuscire, con vantaggio proprio e dei ricchi possidenti, ottimi fattori di campagna.
      Egli conosceva lo stato dell'agricoltura in Sicilia; sapeva quanto guadagno si sarebbe potuto trarre da quella, ove un po' di buona volontà ed una tal qual pratica razionale fossero venute a fugare l'inerzia ed i pregiudizi volgari; e comprendeva quanto gran bene avrebbe potuto fare, in capo ad un certo tempo, una schiera di giovani che ogni anno fosse entrata a diffondere fra i contadini i migliori principii e insegnare coll'esempio. Tutto ciò gli era chiaro alla mente e si mise all'opera per menar la cosa a buon fine.
      Concetto tanto più alto, tanto più ammirabile, in quanto allora in Sicilia, come pur troppo in tutta Italia, non si pensava affatto alla istruzione popolare, e quando se ne chiacchierava era piuttosto per avversarla che per favorirla. E quei ricchi che si mettevano in animo di fare qualche bene pei poveri in fatto di educazione, non conoscevano altre vie che quelle delle belle arti, o più propriamente l'arte sola del canto e della musica.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Volere e potere
di Michele Lessona
pagine 482

   





Castelnuovo Sicilia Sicilia Italia