Ma l'istruzione popolare, diffusa, soda, efficace, proficua, quella istruzione che trasforma a poco a poco il popolo e lo innalza non era compresa, non era promossa, anzi era generalmente avversata.
Onde, ripetiamo, non sarà mai troppo esaltato il concetto del principe di Castelnovo di creare un istituto agrario nel modo detto innanzi.
Egli vagheggiava di continuo questo suo concetto, e così intensamente lo meditava, che alla fine ne aveva fermato nella mente ogni minimo particolare, aveva previsto ogni possibile incidente, aveva disposto pel meglio anche quello che potesse apparire di minor rilievo.
Così, passeggiando austero e solo al tramonto sotto i grandi viali della sua villa, colla fantasia popolava quella solitudine, e cogli occhi della mente vedeva colorito il suo grande disegno.
Pur troppo non lo doveva vedere altrimenti che cogli occhi della mente!
Avrebbe potuto dargli corpo egli stesso, e non volle. Stanco dei tempi e de' contrasti, privo di quel grande conforto a vivere che danno i figliuoli, tediato degli uomini che trovava tanto da sè diversi, agitato da chi sa quali terribili tempeste dell'animo, non seppe, misero, sopportare più oltre la vita.
Ma gli ultimi giorni suoi furono tutti volti a far sì che l'ideato istituto sorgesse con tutti gli elementi di buona e durevole esistenza.
La morte del principe di Castelnovo avvenne nel 1829. Fin dall'anno 1822 egli aveva già fatto testamento; due altri codicilli v'aggiunse poi, uno nel 1827, l'altro nello stesso anno 1829, poco prima di lasciare la vita.
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