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      Se poi aggiungiamo a queste scuole e scolari comunali ciò che s'è venuto creando da altre parti, avremo un 1200 alunni nell'Albergo de' Poveri, un 2000 nelle scuole aggiuntesi ad altri istituti di beneficenza, un migliaio di alunni di cui si sono accresciute in questi anni le scuole private, cioè un totale di più che 25.000 alunni assidui, in confronto dei soli 8000, cioè tremila nelle scuole pubbliche e cinquemila nelle private, che si contavano nel 1860.
      Nelle scuole serali di disegno della Società Operaia, un lieve contributo di una lira per mese basta ed avanza per sopperire alla spesa di carta, pastelli, matite, ed ogni altro; e non scemando affatto il concorso a queste scuole, accresce nell'opinione degli operai il pregio di esse ed il senso della propria dignità.
      Un altro progresso meno avvertito, ma che comincia a diventar rapidissimo, è quello che si verifica nella Cassa di Risparmio annessa al Banco di Napoli fondata nel 1861 con 80.000 lire di capitale, donato anche questo dal Re. La Cassa di Risparmio di Lombardia che ora ha più di centocinquanta milioni di depositi con una cinquantina di casse filiali, nel 1827 (cioè sette anni dopo la sua fondazione) non aveva che quattro milioni e mezzo di depositi. Alla stessa età la Cassa di Risparmio di Napoli ne ha oggi da quattro milioni circa, e si prepara la fondazione di casse filiali nelle città suburbane. E pure il valor medio dei depositi non oltrepassa le 250 lire, mentre in Lombardia supera le 700; il che prova che alla cassa napoletana concorre in maggior proporzione la gente meno agiata.


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Volere e potere
di Michele Lessona
pagine 482

   





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