Assicurate, o quasi, un migliaio e mezzo di lire all'anno, e fatto a poco a poco qualche risparmio, volle prender moglie, e riuscì a sposare una buona giovane, non ricca, ma assai bene educata, su cui aveva posto gli occhi da un pezzo.
Un giorno, or sono forse trent'anni, il giovane dottor Garriel, che cominciava a tentare di far noti i suoi nuovi strumenti chirurgici di caucciù, e specialmente il suo pessario, tanto usato di poi tra i pratici di chirurgia, s'incontrò col Galante in uno de' negozi dove questi andava a tenere i registri. Il dottore aveva bisogno di chi si volesse pigliar l'incarico di percorrere le botteghe che vendevano istrumenti chirurgici e le case dei chirurghi più famosi, per proporre loro l'acquisto e diffonder la pratica de' nuovi strumenti. Ma il dottore non era ricco di moneta nè di credito, e però non potea spender molto per questo, e volea servirsi di chi non gli chiedesse tutto il prezzo del lavoro d'una giornata. Al Galante, a cui il carico della famiglia pareva aver cresciuta lena e voglia di lavorare, sembrò che questo fosse proprio il caso suo. Dovendo girare la città d'uno in altro negozio pe' suoi registri, e non avendo nessun ritegno di andare attorno recando qualcosa da mostrare, non isdegnò l'occasione che gli si presentava, assunse l'incarico e lo adempì fedelmente. Gli strumenti del Garriel cominciarono così a farsi noti fra i chirurghi, e il dottore ad intascarne qualche piccolo benefizio, mentre il Galante era lietissimo di occupar con un'altra sorgente di lucro tutti i momenti della sua giornata, percorrendo a piedi ogni giorno mezzo Parigi, ma riportando ogni fin di mese un discreto gruzzolo a casa.
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