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      Il che poi, non gli sembrava il minore ostacolo; perchè già vedeva la madre vendere uno dopo l'altro i pochi oggetti che le rimanevano in casa, e osservarlo al suo ritorno, impaziente, dolorosa, e rimbrottarlo o tacere con lui con un aspetto che gli cuoceva più d'ogni espresso rimprovero.
      Io vorrei che tutti i giovani che incappano nell'errore di scambiare un fiacco capriccio passeggiero, una velleità senza lena con l'impulso genuino dell'ingegno, udissero raccontar, come è accaduto a chi scrive, dalla bocca d'uno de' più illustri pittori contemporanei, questi particolari della lotta che ha dovuto combattere contro la fortuna. Quanti che si dicono superiori al loro mestiere e nati all'arte e per l'arte, solo per iscusarsi con sè stessi dell'ozio cui si sforzano trovare una scusa, s'accorgerebbero nell'udire un uomo di vero ingegno artistico, come sia raro il caso di questo; e come nel caso che esso vi sia davvero, non v'è ostacolo nè difetto che possa distoglierlo dal suo cammino!
      La prima consolazione che toccò al Morelli dopo quattro o cinque anni di lotta tenace con la sventura e la miseria, fu una frase riferitagli da un usciere. Dopo aver raccolto larga mèsse di zeri in tutte le prove, egli, che saliva dall'una all'altra prova più difficile, avea voluto concorrere al premio di Roma, cioè ad uno dei tre posti che si conferivano allora per dimorare a Roma sei anni con un assegno di trenta ducati al mese, prima che a Ferdinando II fosse venuto in capo il peregrino decreto con cui fu trasferita a Napoli la dimora dei pensionati di Roma.


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Volere e potere
di Michele Lessona
pagine 482

   





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