Poco dopo espose in Napoli alla mostra della Promotrice il Tasso, che, a parer di tutti, ne fu il pių bel quadro, ma, secondo il suo parere, neppur contentō l'autore.
Molti piccoli e vari lavori ha condotti dopo quel tempo, e a molti pių ha indirizzati i giovani che gli sono attorno e che l'amano come padre e restauratore della pittura napoletana. Da due anni lavora poi nella cappella reale di Napoli ad un'Assunta, tela di quaranta palmi per ventisei, con figure grandi una volta e mezzo il vero, che ornerā il soffitto del tempio.
Professore di pittura all'Istituto, onorato dai suoi concittadini e dagli stranieri, il Morelli conserva tutta l'ingenuitā della sua origine, e la franchezza con cui ha combattuta sė lunga guerra per risollevare dal fondo in cui erano non tanto sč stesso quanto l'arte sua. Come tutti gli uomini che han dovuto soffrir molto, il suo affetto per chi gli č vicino e lo intende non iscema per gli anni, anzi abbonda sempre pių tra la fratellanza artistica dei giovani che lo circondano e ch'egli ama pių di sč stesso. E noi che, senza entrar nel merito dell'artista, ci contentammo pure di ritrarre di lui la energia del carattere, siam lieti di aver potuto trovare nella sola tempra dell'uomo un esempio degno d'imitazione per tutti coloro che sentano in sč piena e chiara la coscienza del proprio ingegno, e cui la fortuna avversa tenti di scoraggiare e infiacchire la costanza a procedere avanti per la loro via.
CAPITOLO QUARTO.
ROMA
Ieri ed oggi. - La chiesa di sant'Onofrio.
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