Quel po' di foresta che rimane, si vien distruggendo in fretta.
E poi?... Verrà il giorno in cui tutta la nazione dovrà occuparsene verrà un giorno in cui se ne tratterà non solo pei libri e pei giornali e nei congressi scientifici, ma dai legislatori in parlamento. Molte terre già popolose e fiorenti sono ora sterili, inaridite, deserte, per questo improvvido e fatale lavoro del diboscamento...
Quei due si trattennero a lungo in quel penoso discorso. Poi l'uno domandò all'altro, se là fossero uomini di vaglia, che, lottando contro difficoltà ed ostacoli, fossero riusciti a fare qualche cosa di buono.
- N'abbiamo, disse il giovine, qui ed a Perugia, mia città nativa. Mostrandosi l'altro molto desideroso di qualche ragguaglio in proposito, promise mandarne fra breve per iscritto.
All'opposto di tanti altri, quel giovane tenne parola. Mandò un manoscritto con molte notizie biografiche: da quello son tolte le seguenti:
Giuseppe Fonsoli
Giuseppe Fonsoli di Terni era un onesto, ma povero mercante di panni, uno di quei merciaioli ambulanti che si trasportano di paese in paese colle poche casse della loro mercanzia, allorchè si fanno le fiere. Egli ebbe molti figli, e tutti presero ad industriarsi come il padre nella rivendita di panni. Alcuni di essi, però, e specialmente Luigi e Pietro, con la loro operosità ed intelligenza, seppero migliorare le condizioni precarie in cui si trovavano alla morte del padre, e mediante onesti guadagni e operazioni industriali condotte con accorgimento, progredirono così che associati ad altri riuscirono a fondare un piccolo stabilimento manifatturiero di panni di lana e di cotone.
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