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      .. e la fame, e il secondo languiva fra le catene del mestiere e sentiva indebolita tra gl'impacci del presente la salda sua fede nell'avvenire.
      L'invidia cercò di amareggiare que' dolcissimi giorni del primo lieto successo. Gli emuli vinti ed abbattuti, i compagni lasciati indietro nel cammino spinoso dell'arte gli resero così, senza volerlo, il primo onore di cui non son degne che le anime grandi.
      La calunnia, arma dei traditori e dei vigliacchi, cercò ferirlo nel debole della corazza. Siccome egli non era ascritto nei ruoli dell'Accademia, e si sapeva ormai che il Cambi gli era stato largo di precetti e di consigli, si andò susurrando che il bassorilievo premiato era cosa del maestro, e che il discepolo non ci aveva di suo che la sfacciataggine d'averla esposta col proprio nome.
      Allora lo sconforto ed il dubbio assalirono di nuovo quell'anima combattuta, finchè, ripreso un po' di coraggio, confortato dalla moglie e avvalorato dalla coscienza del proprio ingegno presa a pigione, insieme ad un tale Pacetti doratore e negoziante d'anticaglie, una stalletta del palazzo Borghesi che già aveva servito d'infermeria pei cavalli ammalati, si ritirò là dentro a modellare una Baccante ubriaca, svelta figurina di giovinetta piegata sul morbido fianco e reclinante l'omero sopra un tronco vicino. Ma fosse l'interna battaglia dell'animo concitato e commosso, fossero i disagi e le strettezze del luogo, la male impiantata figura un bel giorno, cedendo al proprio peso, precipitò rovinando per terra, e con essa rovinarono giù le dolci speranze di far tacere per sempre le invidiose lingue calunniatrici.


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Volere e potere
di Michele Lessona
pagine 482

   





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