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      Fu costretto a modellare una figura giacente. E così nacque il pensiero dell'Abele, come da un piccolissimo seme nasce la quercia robusta che sfiderà più tardi i furori della tempesta, e spiegherà in alto la pompa sempre verde delle sue chiome.
      Nessun occhio curioso spiò l'artista che s'affaticava intorno al suo Abele, nessuno, amico o nemico, penetrò il segreto dello studiolo di San Simone, finchè la statua non fu condotta a buon fine.
      Soltanto allora prese vaghezza al Duprè di mostrarla ad alcuno che potesse con sicuro giudizio scoprirne i pregi e i difetti, e darne all'artefice il biasimo o la lode meritati. E il giudice scelto fu Lorenzo Bartolini, che, richiesto, consentì a visitare lo studio del nostro Giovanni, e fissò le cinque antimeridiane per l'ora del convegno.
      Oh! come batteva il cuore al giovinetto Duprè quando alla incerta luce del crepuscolo, svegliato dalla vigile e trepida sua moglie, diede le spalle alla sua povera casa dell'umile via delle Colombe, per correre tutto d'un fiato allo studio, ove una voce tanto autorevole doveva pronunziare la sospirata sentenza sul frutto de' suoi sudori!!... Pochi momenti ancora, e il suo avvenire sarebbe irrevocabilmente deciso!... Forse mentre correva via pel noto cammino la mente gli ripeteva le sdegnose ripulse del padre, e le sinistre predizioni del maestro; sarai un asino per tutta la vita!... A lui frettoloso le cinque ore del mattino suonarono all'orecchio mentre traversava com'avesse ali alle piante, la Piazza Santa Croce.


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Volere e potere
di Michele Lessona
pagine 482

   





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