Questa titanica imposizione di montagne per dar la scalata all'inaccessibile Olimpo del quieto vivere, durò quindici anni... orribilmente lunghi... e inenarrabilmente infelici.
Poi le forze della povera vedova si stancarono in questa lotta ineguale col destino ostinatamente nemico, ed essa consentì ad affidare i suoi destini ad un secondo marito che, aprendo a lei le porte della nuova casa, non potè chiamare a far parte della famiglia il giovinetto onestamente sdegnoso dal canto suo d'una esistenza parassita e spensierata.
Giuseppe Orosi rimase dunque solo a quindici anni... completamente solo nel mondo, povero d'esperienza, privo di consiglio, debole del corpo, e colla mente appena aperta a' primi e incompleti rudimenti d'una letteratura monca, sterile, scrupolosamente evirata come quella ch'era di moda in quei tempi sonnacchiosi.
Nel piccolo granducato di Toscana, il governo restaurato dell'austriaca casa di Lorena, aveva inaugurato in quegli anni che tennero dietro a' rivolgimenti del '31. una politica di sospetti, di spionaggio e di stupida e cieca repressione, che era la conseguenza naturale de' segreti trattati e delle vigliacche stipulazioni che legavano all'Austria preponderante i destini del governo granducale.
Nelle scuole private e pubbliche, nelle università, nelle cliniche dello Stato microscopico, dove altra volta i più colti ingegni, le voci più eloquenti, e le anime più generose di tutta Italia, avevano liberamente professato le dottrine del rinnovamento scientifico, letterario e sociale, il gran ragno della Compagnia di Gesù, protetto un po' apertamente e un po' di soppiatto, dalla influenza governativa, aveva tessuto una larga tela, dove s'impigliavano le ali tutte le menti robuste, e le intelligenze un po' elevate che s'attentavano a un volo troppo alto secondo le viste e i desiderii della Presidenza di buon Governo.
| |
Olimpo Orosi Toscana Lorena Austria Stato Italia Compagnia Gesù Presidenza Governo
|