In Baltimora conobbe Villaret, vice-ammiraglio di Venezuela, che lo ammise con il grado di tenente sul brigantino America libera. Questo brigantino si unì dappoi alla squadra di Aury, la quale, dopo la vendita della Florida fatta dalla Spagna agli Stati Uniti si congiunse con quella dell'ammiraglio Brion (1819) che prestava servizio in Colombia.
Molto oprò Codazzi per la causa dell'indipendenza di Colombia ed egli menò sempre a termine con prospera fortuna le operazioni militari che gli vennero affidate.
Nel 1822 ottenne dal governo Colombiano il permesso illimitato per recarsi a visitare in Italia l'infermo suo padre. Portò seco tutte le sue economie, che poi perdette in Italia per inganno di alcuni falsi amici. La mala fede, più che la perdita, ferì l'animo di lui: sicchè, morto il padre, diede l'ultimo addio all'Italia e ritornò in Colombia, dove fu tosto dal vice-presidente Santander nominato comandante generale di artiglieria al fine di organizzare quest'arma. Il nuovo ufficio gli fece conoscere le piazzeforti di Maracaibo. Egli fece una pianta topografica di esse e dei luoghi vicini, e presentò un progetto di nuove fortezze. Questo lavoro di non poco merito mostrò Codazzi sotto un nuovo aspetto, ed alla sua fama di buon marinaro e di buon ufficiale d'artiglieria aggiunse quella d'ingegnere geografo. Il governo gli diede l'incarico di rilevare una carta corografica della provincia Zulia. Compieva Codazzi questo lavoro, quando avvenne lo smembramento della Repubblica di Colombia (1830) che si suddivise in Venezuela, Nuova Granata, ed Equatore.
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