- Oh, il mio Pietro, che è a Bologna! -- Questa fu la sua prima esclamazione; poi due grosse lagrime gli sgorgarono dagli occhi, impallidì, e bisognò sorreggerlo.
Volevano vincere anche a Parigi, esposero strumenti nuovi e di tutta perfezione. Nélaton confessò che un frangipietra immaginato dal professore Fabbri, ed eseguito dai Lollini, era migliore di uno suo proprio. Ottennero premio anche a Parigi.
Quando Paolo ritornò da quest'ultima città, dopo avuta la medaglia d'oro, il Sindaco di Bologna, conte Pepoli, l'andò ad aspettare colla sua carrozza, e gli operai della officina che erano andati a riceverlo alla stazione, lo precedettero a casa, e gli fecero nuova e più grande festa. Gli amici, uomini insigni e ragguardevoli d'ogni classe sociale, erano in casa colle mogli e coi figli dei bravi artefici: festeggiati da tutti, questi si stringevano al petto i figliuoli, piangevano, e non sapean dir altro che grazie con voce soffocata dalla emozione.
I contrasti che i fratelli Lollini hanno avuto, ripetiamo, sono molti e grandi: uno ne dovettero sopportare ultimamente, inaspettato.
Fu loro grande desiderio di provvedere strumenti chirurgici alla nostra armata e all'esercito. Gli ordini ministeriali erano che tutti i ferri di chirurgia fossero sul modello Charrière di Parigi. I Lollini fecero ferri sul modello Charrière, soltanto un po' migliori. Ma non eran fatti in Francia, e non si volevano accettare!
Questi due uomini innamorati dell'arte loro fecero spesso molti sacrifizi di tempo e di danaro per inventare ed eseguire un qualche nuovo strumento di cui aveano avuto qualche vaga idea da un chirurgo: e riuscirono a meraviglia.
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