Hanno ora oltre a cento operai nelle loro officine, che vivono come una famiglia, e lavorano allegramente. Quattro loro vecchi amici, che li hanno seguiti in tutte le passate vicende, sono a capo di quelle officine, primi ogni giorno ad arrivare, ultimi ad uscire, esempio a tutti d'operosità e di buon costume.
Alle virtù civili, i fratelli Lollini accoppiano le più pure virtù domestiche: non hanno altro riposo dal lavoro se non nelle dolcezze della famiglia. Mantengonsi in una nobile semplicità di costume, ricordando senza iattanza, ma con dolce emozione, la vita passata. Sono segno di ammirazione e di affetto a quanti li conoscono, degnissimi di essere quanto più sia possibile conosciuti.
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Molti altri esempi potrei citare di Bolognesi contemporanei, meritevoli di ricordanza di encomio come autori di nuove e insperate fortune cui giunsero con lavoro indefesso e con fermo volere.
Il Fornasini, figlio di un servitore, arricchì al Mozambico, e fu tanto memore della città nativa, che volle donare al Museo Zoologico di quella città vari prodotti naturali del Mozambico tanto numerosi quanto belli e rari.
Giovanni Stagni, combattute le patrie battaglie, emigrò in Egitto, dove onoratamente acquistò una fortuna colossale che va ogni giorno accrescendo in mezzo alla pubblica stima.
I Bolognesi hanno avuto all'ultima Esposizione di Parigi quattro medaglie d'oro, sei d'argento, dodici di bronzo, cinque menzioni onorevoli, ed una menzione speciale. Prova evidente dei mirabili progressi che fece l'industria in cotesta città, sorta a una vita così operosa dopo l'annessione al Regno d'Italia.
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