E ben seppe il Panizzi mostrarsi degno della fiducia onde lo onorava sì luminosamente il governo inglese, che il Museo Britannico, al quale consacrò tutto sè stesso nei migliori anni di sua vita, deve in gran parte al suo sapere e alle sue cure quest'alto grado di perfezionamento, che oggi lo fa oggetto di meraviglia allo straniero, e uno dei più celebrati monumenti della grandezza inglese.
Il Panizzi tenne quel posto sino al 1865, nel quale anno addì 24 giugno pregò il Segretario di Stato di domandare alla Regina il suo riposo. Il Segretario di Stato gli rispose invitandolo a restare fino a che gli si fosse trovato un successore, ed intanto colle più lusinghiere parole gli fu significato avergli la Regina assegnato la più alta pensione che si possa per legge assegnare; vale a dire la paga intera, con un compenso per l'alloggio che fino allora godeva nel Museo.
Nel giugno del seguente anno 1866 domandò nuovamente di ritirarsi, pregando che gli venisse alla fine nominato il suo successore; e così fu fatto.
Il suo successore, nel giorno 14 luglio 1866, gli scrisse una lettera in cui, in nome dei commissari deputati al governo del Museo tra i quali prendono parte gli uomini più segnalati del regno, lo ringraziava degli uffici costanti e degli importanti servigi resi per sì lungo tratto di tempo allo stabilimento ed al paese.
Il Panizzi è autore del disegno della gran sala di lettura che è nel Museo Britannico. Questa sala è una rotonda dell'ampiezza precisa della cupola di San Pietro in Roma, e questa pensata coincidenza, ha contribuito molto a destare le meraviglie e l'entusiasmo degli Inglesi, i quali oltre a questa particolarità curiosa hanno potuto ammirare il bello scompartimento della sala, ove ogni ramo di scienza ha un raggio destinato a raccoglierne insieme i volumi.
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