Dell'alto posto che occupava nel Museo Britannico, e dei rapporti e vincoli strettissimi che lo legavano ai personaggi più autorevoli e più eminenti dell'Inghilterra nelle scienze e nella politica, si giovò costantemente a pro dei suoi connazionali, sia con agevolare con ogni mezzo le loro ricerche letterarie e scientifiche, sia col prestare ad essi utili consigli ed aiuti nelle diverse vicende della politica italiana. A lui devesi se i rappresentanti di alcuni Governi provvisorii nell'epoca memorabile del 1848 ed anche nel 1859 trovarono presso il governo inglese benigna e favorevole accoglienza.
Vari lavori importanti pubblicò il Panizzi, e tra questi una introduzione in inglese premessa ad una nuova edizione, con note pure in inglese, dell'Orlando innamorato del Boiardo, nel suo testo originale, non rifatto nè da Domenichi nè da altri, e dell'Orlando furioso dell'Ariosto, similmente con note in inglese. L'introduzione comprende un volume, ed è la storia critica dei nostri poemi romanzeschi, come a dire la Teseide, il Morgante, l'Amadigi di Bernardo Tasso, il Ricciardetto, il Mambrino ed altri di minor conto.
Al poema del Boiardo è premessa la vita dell'autore e così pure al poema dell'Ariosto, con osservazioni critiche.
A giudizio degli Inglesi più colti, il Panizzi parla e scrive la lingua inglese mirabilmente.
Numerosissimi sono gli articoli sopra argomenti di letteratura e di politica, che egli ha dettati per varie Riviste, ed alcuni molto lunghi ed importanti. Gli ultimi due trattano della guerra italiana del 1848, e delle lettere di Gladstone sulle prigioni di Napoli.
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