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      L'isola contava trentamila abitanti, tutti dediti a quei lavori, operosi e ricchi. I signori veneziani avevano in Murano le loro più amene villeggiature, i più bei giardini, e vi si deliziavano in feste, conviti e balli; Murano era segnalata ancora per accademie letterarie, per lavori d'arte, di pittura e d'architettura. Era come la Versailles di Venezia, ma appunto colla differenza che correva allora fra il governo di quell'austera Repubblica, e quello dei re di Francia. Mentre la Versailles di Parigi non era che un luogo consacrato ai divertimenti del re e della corte, il luogo di piacere dei patrizi veneziani era pure un luogo di lavoro e di studio, sorgente di ricchezze e di lustro alla patria. Ora Murano è scaduta dall'antica grandezza: i suoi trentamila abitanti si sono ridotti a cinquemila: ma intendono sempre ai loro lavori, e proseguono coraggiosamente, cercando di far rivivere la loro antica prosperità, e mantenere quel primato che in fin dei conti nessuna nazione fino ad oggi ha potuto loro contendere.
      Due uomini in questi ultimi tempi hanno dato un nuovo poderoso slancio ai lavori di Murano, ed hanno vôlto tutte le loro forze alla bella opera di riportare quell'isola allo splendore primiero. Essi sono il signor Lorenzo Radi, e il dottore Antonio Salviati.
      Lorenzo Radi è nato in Murano sul principio del corrente secolo; povero, s'occupava giovinetto d'altri lavori per campare, ma l'amor dell'arte vetraria, tradizionale nella sua famiglia, faceva sì, che impiegasse tutto il tempo che avrebbe potuto dare al riposo in prove e riprove per riprodurre alcune opere pregiatissime dei suoi padri.


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Volere e potere
di Michele Lessona
pagine 482

   





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