Questi figli, eredi del grande ingegno paterno, avevano coltura e studii ed educazione europea. Ahmet-pascià, primogenito di Ibrahim-pascià e principe ereditario d'Egitto, pose speciale affetto in Pini-Bey; e questi si trovò subito molto propenso ad amare e servire un principe ricco di pregi e d'ingegno, perseguitato ed oppresso; troppo bene questo parteggiare pei deboli e per gli oppressi entrava nell'indol sua.
Dal 1853 al 1856 Pini-Bey diresse l'amministrazione dei beni privati di Ahmet-pascià: era un'amministrazione vasta, complicata, malagevole, che colla tenacità del suo volere, colla integrità e colla energia sua consueta, egli in breve ridusse a buon termine: allora se ne ritrasse contro il volere del principe, che gli conservò vivissimo sempre il suo affetto pel resto della sua vita.
Ma quella vita doveva essere malavventuratamente brevissima.
Nel 1858, mentre traversava in ferrovia sovra un ponte il Nilo, la carrozza in cui si trovava il principe precipitò nel fiume, e questi vi si annegò con molti del suo seguito.
Ismahil-pascià, fratello dello sventurato principe così miseramente perito, aveva avuto campo di apprezzare i meriti di Pini-Bey; subito lo volle con sè, e se lo tenne al suo servizio particolare fino al suo avvenimento al trono d'Egitto.
Da quel giorno in poi fu una successione non interrotta per Pini-Bey, da parte del principe, di distinzioni, di favori, di onorificenze e di doni: e quest'elevata posizione in Egitto gli valse pure molte onorificenze da parte di parecchi sovrani di Europa.
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