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      Padre Cristoforo, Lucia, Agnese, Perpetua, Innominato, vecchi amici della nostra infanzia, cari compagni di tutta la vita, quanta gratitudine non dobbiamo noi a chi vi ci ha fatti conoscere!
      Sotto la tenda di un viaggiatore italiano che dopo una faticosa giornata nelle steppe diserte tra Tauris e Teheran si stava riposando sdraiato con un libro in mano, entrò un suo compagno di viaggio, dalmata, che aveva famigliare la lingua italiana, giovane di molto studio e di molto ingegno.
      - Che cosa leggi? domandò all'amico.
      L'amico gli porse il libro.
      - I Promessi Sposi! un cosiffatto libro ti sei portato d'Italia? Un romanzo?
      - Mi son portato i quattro poeti ed i Promessi Sposi. Questi già m'hanno accompagnato in Grecia ed in Egitto, e in molta parte d'Europa.
      - Ecco come siete voialtri Italiani!
      - Hai mai letto i Promessi Sposi?
      - No.
      - Leggili.
      - E gli porse il libro.
      L'amore di cui il giovane dalmata fu preso per quel libro è stato tale, che due anni dopo in Italia ne riparlava col suo amico, e gli diceva che, sebbene avesse letto e riletto tante volte il Manzoni da saperlo a mente, ormai non gli pareva di aver ben compiuto la giornata se non ne rileggeva ogni sera qualche pagina.
      Il poveretto morì poco dopo lontano dalla sua patria, e metto pegno che gli fu trovato, come a Vincenzo Gioberti, il volume dei Promessi Sposi sul letto.
      L'Italiano che ha in cuore il culto delle patrie glorie, quando visita Milano, cerca la casa di Alessandro Manzoni, poi va in traccia dei tigli all'ombra ospitale dei quali riposava le stanche membra Giuseppe Parini, e ripensa ai giorni in cui in quella città, Monti, Foscolo, Pellico, Rasori, tenevano viva la fiaccola del sapere in Italia e l'amor di patria, e manda un saluto alla memoria di Carlo Porta, e sussurra melanconicamente i versi dolcissimi dell'Ildegonda, e ripete le animose rime satiriche che aguzzarono la punta del sarcasmo a ferire l'orgogliosa e superba jattanza straniera, e volge indietro l'occhio della mente a' giorni in cui il Conciliatore e il Crepuscolo accoglievano nelle pagine sapienti e coraggiose gli scritti de' severi cultori della scienza, e nascondevano sotto i veli trasparenti della letteratura la spada che doveva combattere le ultime battaglie del riscatto italiano.


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Volere e potere
di Michele Lessona
pagine 482

   





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