Milano fu città di grande lavoro intellettuale in quei durissimi giorni: le lettere, le scienze, le arti belle vi avevano culto amoroso e fedele quando altrove languiva la fede nell'avvenire; e la buona tradizione non si è perduta.
In sul principio del corrente secolo un giovane patrizio milanese, il signor Giuseppe De Cristoforis, s'era dato con molto amore allo studio delle scienze naturali, ed accarezzava il pensiero di diffondere quello studio in Italia, e segnatamente nella sua provincia e città nativa.
Appunto allora egli s'incontrò col signor Giorgio Ian, più avanti di lui negli anni, ungherese di origine e nato a Vienna, venuto giovanissimo in Italia ad insegnare botanica nell'Università di Parma. Quell'ardore che infiammava l'animo del De Cristoforis per lo studio e per la diffusione delle cognizioni intorno alle scienze naturali, era pur vivo in pari modo nell'Ian, che fino dalla giovinezza in Vienna aveva immaginati ed in parte compiuti scritti, lavori, collezioni, intese a raggiungere il doppio suo scopo.
Quei due uomini benemeriti iniziarono nel 1831, con programma a stampa, una società formalmente stipulata nel 1832, scopo della quale dichiararono essere quello di unirsi amichevolmente per accudire alla Fauna e alla Flora dell'Italia Superiore e di darne la descrizione orittognostico-geognostica ed attestavano la loro buona volontà e l'unanime loro tendenza accompagnata dall'indefesso zelo di promulgare vieppiù le cognizioni di Storia naturale in Italia.
Quella bella associazione non doveva sventuratamente aver lunga durata: poco dopo, nel 1837, quando appunto più s'invigoriscono le forze e l'uomo supera le malagevoli imprese, appena in età di 34 anni il De Cristoforis usciva di vita.
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