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      Ebbe nel 1855 la medaglia d'argento all'Esposizione di Parigi, nel 1857 la gran medaglia d'oro di Vienna, nello stesso anno altra d'oro dall'Istituto di Scienze Lettere ed Arti di Milano, nel 1861 la medaglia all'Esposizione Nazionale di Firenze, non che un'altra d'argento dall'Istituto di Scienze, Lettere ed Arti di Milano, nel 1862 fu pure premiato all'Esposizione Universale di Londra, ed ultimamente a quella di Parigi nel 1867.
      Nel 1864 essendo il Binda consigliere della Camera di Commercio, per la seconda volta il Governo Italiano lo fregiò di nuova onorificenza; ed i cittadini milanesi nella lotta per le elezioni comunali del 1867, elessero il Binda consigliere comunale. Distinzioni ben dovute all'intelligente operaio, all'attivo industriale, all'onesto commerciante, al cittadino integerrimo.
      Ambrogio Binda è di media statura, di modi e abbigliamenti sempre distinti, simpatico ha il sembiante, animato lo sguardo da vivida pupilla. Onorificenze, titoli, ricchezze non mutarono il suo carattere, pochissimo le sue abitudini. Il cuore sensibilissimo alle disgrazie altrui, gli diede un carattere buono, dolce, ma energico e talvolta fiero allorquando si trova di fronte l'infingardaggine, la slealtà, la menzogna. I suoi tratti si animano allora de' lampi di un'ira moresca, gli occhi scintillano, il gesto invigorisce la tonante parola. In quegli istanti più non si scorge l'amico pronto a porgere altrui generoso soccorso, che giovò d'un consiglio, che lodò premiando una buona azione.


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Volere e potere
di Michele Lessona
pagine 482

   





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