La novella scuola aveva vinto, e la scultura italiana, sciolta dalle vecchie pastoie, procedeva ardita e sicura verso quel seggio sublime che nessuno ha mai saputo o potuto rapirle.
L'umile scalpellino era ormai uno scultore famoso. Gli emuli tacquero, i nemici sparirono. Il Vela non aveva pił che ammiratori ed amici.
Il suo taccuino riboccava di commissioni, il suo studio si riempiva ogni giorno di una folla plaudente.
Il signor Giacomo Ciani di Lugano volle avere da lui una statua di donna in proporzioni uguali al vero, raffigurante la Desolazione, e collocata pił tardi sopra un monumento funerario eretto nei suoi giardini. Il conte Giovanni d'Adda di Milano incaricava poi il Vela della esecuzione di due opere monumentali consacrate alla memoria della contessa sua moglie (La Donna compianta nei suoi estremi momenti e l'Addolorata), figure al vero, collocate in una cappella sepolcrale eretta ad onore della estinta compagna nella sua villa di Ercole, a tre miglia da Monza.
Nel 1852, cacciato via da Milano per ordine del Governo Austriaco, che nel suo rifiuto di far parte dei membri onorari di quell'Accademia di Belle Arti (Istituto Governativo) vedeva una manifestazione ostile al Governo, il nostro Vela si stabiliva a Torino.
Appena giunto in quella cittą, a lui gią conosciuto per fama venivano affidate varie opere di non lieve importanza, fra l'altre la Speranza che gli fu ordinata dal signor Prever e posta in una edicola sepolcrale del Campo Santo di Torino, la Rassegnazione, ordinata dalla contessa Losco di Vicenza e posta sopra una tomba nel Campo Santo di quella cittą, e il Monumento al maestro Donizetti per commissione dei superstiti congiunti del grande Maestro.
| |
Vela Giacomo Ciani Lugano Desolazione Giovanni Adda Milano Vela La Donna Addolorata Ercole Monza Milano Governo Austriaco Accademia Belle Arti Istituto Governativo Governo Vela Torino Speranza Prever Campo Santo Torino Rassegnazione Losco Vicenza Campo Santo Monumento Donizetti Maestro
|