Quella prima navigazione fu piena di avventure. Il bastimento, con bandiera francese, ebbe scontri con gli Inglesi, e combattimenti. Ritornati dopo varie vicende in Genova, il padre del Canevaro condusse il figlio da un signor Chichizola, padrino del fanciullo, ricco negoziante genovese padre dei signori Bartolomeo ed Eugenio Chichizola, che oggi vivono in Genova stimati per la loro gentilezza e cortesia.
Il piccolo Canevaro allora toccava appena i dodici anni. Era per caso dal signor Chichizola un capitano Vigne, che faceva i viaggi di lungo corso.
Mentre il Canevaro padre stava parlando col signor Chichizola, il capitano Vigne poneva gli occhi addosso al fanciullo, e ne veniva ammirando il viso intelligente e simpatico, le giuste forme, l'aspetto vigoroso.
- Che cosa volete fare voi di questo vostro figliuolo? domandò al marinaio.
- Lo voglio mandare a scuola, ma ci vorrà fatica, perchè è un po' monello...
- Datelo a me: io sto per intraprendere un lungo viaggio, e ve lo riporterò bene ammaestrato.
Il padre sapeva che il Vigne era ottimo capitano, e, buon marinaio egli stesso, non poteva a meno di scorgere i vantaggi che avrebbe ricavato suo figlio da una così fatta navigazione. Tuttavia esitava: Giuseppe era ancora tanto fanciullo!
Ma il signor Chichizola intervenne, consigliandolo, alla sua volta, a non lasciarsi sfuggire la buona occasione; ed egli finì per acconsentire.
Il fanciullo a bordo si trovò come in un nuovo mondo: aveva già navigato, eppure gli pareva di essere per la prima volta sopra un bastimento, e di ricominciare una novella esistenza.
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