Si fece vela per la Costa di Africa, e la navigazione fu lunga e piena di avventure: il Vigne raccomandò al Mazzino il piccolo Canevaro, e il Mazzino prese ad ammaestrarlo, e pose in lui affetto pari a quello del capitano.
Saltiamo ora a piè pari una quarantina d'anni, e rechiamoci a Lima. Il piccolo mozzo di Zoagli è un ricchissimo commerciante, lodato ed ammirato pel suo coraggio, pel suo criterio, per le sue cognizioni, e per la sua abilità commerciale, consultato nelle vicende politiche di quei paesi, console generale del governo Sardo presso il governo del Perù, apprezzato dal ministro degli esteri di Torino che gli dà per lettere le più lusinghiere frequenti attestazioni dell'alta stima in cui lo tiene, e si mostra grato di tutto quello che egli fa per la patria.
Come è avvenuto questo sorprendente mutamento? Viveva allora in casa del Canevaro un buon vecchio, amato e riverito come un padre, che ne teneva in braccio i figliuoli parlando loro della sua bella Genova, e li accarezzava, e raccomandava loro di ricordarsi di lui quando visitassero la sua città nativa, che egli era rassegnato a non più rivedere.
Questo vecchio era Bernardo Mazzino, il primo pilota del capitano Vigne all'Avana.
Egli morì in casa del Canevaro. Avea fatto testamento, e lasciato al Canevaro tutto l'aver suo.
Fra le sue carte fu trovato tutto di suo pugno e da lui firmato il seguente documento, che io traduco letteralmente dalla lingua spagnuola in cui fu scritto.
«Per quello che possa importare in qualunque tempo e circostanza ai figli di Don Giuseppe Canevaro, dichiaro nel mio testamento, che io ho conosciuto il loro padre per la prima volta all'Avana nell'anno 1816 quando era in età di dodici anni, e si trovava a bordo del bastimento chiamato la Calipso, comandato dal capitano Vigne che era stato mio compaesano ed amico, e nella circostanza che io era venuto in quel paese dopo aver naufragato con un bastimento che comandava mi determinai ad imbarcarmi da primo pilota sul bastimento soprannominato, e impresi un viaggio alla costa d'Africa, nella lunga traversata del quale per motivo di aver imparato ad apprezzare questo giovane, al nostro ritorno che facemmo all'Isola di Guadalupa, cercai di attirarlo alla mia benevolenza, avendo io assunto il comando di quel bastimento per imprendere un nuovo viaggio.
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