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      Coppino mandò fuori scritti patriottici pei giornali, poesie, un volumetto intitolato: Parole al Popolo Italiano, e nella farraggine di stampati che s'incalzavano l'un l'altro in quei giorni, i suoi scritti furono lodati per vigore di concetti, assennatezza di criterio, eloquenza ed imparzialità.
      Ma sovratutto destavano fanatismo i suoi discorsi e lo rendevano popolarissimo.
      Istituiti i Collegi nazionali, il Coppino fu per un anno in quello di Voghera, poi ritornò a Novara.
      Importante istituzione della Università di Torino è quella dei Dottori collegiati; con questa istituzione si volle accogliere i giovani più distinti e lodati, di recente insigniti della laurea dottorale, e farne come un vivaio di futuri professori: questa istituzione ebbe la ammirazione di Cuvier al suo passaggio in Torino, e fu trapiantata in Francia. Se n'è detto un gran bene e un gran male. Forse il vero è che, come tante umane istituzioni, essa riuscì sommamente giovevole quando fu istituita, ed oggi, nelle condizioni dell'insegnamento in Italia, non corrisponde più al suo scopo.
      In sul principio del 1850 fu aperto il concorso per un posto di dottore collegiato nella facoltà di Belle Lettere. Il Coppino si presentò a quel concorso; i campioni eran parecchi e valorosi; vinse con molto onore il Coppino. Fu trasferito allora a Torino nel collegio di Porta Nuova, poi nel 1857 nel collegio nazionale.
      Nel 1861 egli rinunziò all'ufficio di professore Liceale, nel 1865 fu nominato professore di Eloquenza Italiana nell'Università di Torino, succedendo al Paravia.


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Volere e potere
di Michele Lessona
pagine 482

   





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