Per le quali cose adoperò ogni arte per ispirare ai cittadini della Nuova Granata una fiera avversione per i Venezuelani. Questa a poco a poco crebbe: cadde Bolivar, cadde Urdaneta, e quando l'avversione divenne odio, la vasta repubblica di Colombia si divise in tre repubbliche, cioè Venezuela, Nuova Granata ed Equatore.
Per l'odio che tutti avevano in Bogotà contro i Venezuelani., contro Bolivar e contro i suoi fautori, gl'insorti del 1830 misero nelle prigioni Castelli, amico di Bolivar: lo giudicarono e lo condannarono a morte.
Mentre veniva condotto all'ultimo supplizio, passando davanti ad una chiesa, il generale Castelli prima che le guardie che lo custodivano avessero il tempo di trattenerlo, fuggì dalle mani di costoro, si rifugiò nel tempio, ed ebbe salva la vita, poichè in quel tempo si concedeva alle chiese e a' luoghi sacri il diritto di asilo.
Messo in libertà, ei fece ritorno a Caracas, ma si tenne lontano dalla politica. Per undici anni visse in un suo campo in Naiguata una vita campestre, occupandosi della coltura del cacao.
Nel 1842 venne in Italia dove sposò la sua nipote Emilia Sacchero, figlia di un distinto professore di medicina, e ritornò nel Venezuela rivestito dal carattere di Console di Sardegna.
Poco tempo dopo il suo arrivo, dal presidente Monagas fu inviato governatore in Carabobo, e fu innalzato al grado di Generale di divisione.
Comandava Castelli nel 1848 la piazza di Maracaibo stretta di assedio da numerose e potenti forze del partito nemico. Egli con pochi armati, privo di munizioni da guerra, con scarsi viveri, seppe opporre una resistenza così ostinata, che salvò la Repubblica, e rimase celebre negli annali del Venezuela la difesa della piazza di Maracaibo, diretta dal Castelli.
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