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      Mentre negli ozii della vita privata ei, che fu sempre laborioso, si dedicava alla sericoltura, fu assalito nel 1860 da letale malattia, che in poco tempo lo rapģ all'amore della sua famiglia ed al rispetto di quanti lo conobbero.
      Il generale Castelli fu insigne nell'arte della guerra, integro ed intelligente amministratore.
      Ei si propose ne' primi anni dell'etą sua di ascendere alle pił alte dignitą nella milizia, e raggiunse la mčta. Non le avversitą, non l'esilio, non i pericoli gl'impedirono di andare innanzi animosamente nel suo cammino. La sua volontą operosa raccolse infine il frutto che raccolgono sempre gli animi perseveranti, il compimento de' propri voti.
      Bernardo Mosca
      I vecchi Torinesi ricordano l'umile ponte sulla Dora per cui si entrava in cittą dalla parte di tramontana. Stretto, basso, tarlato, faceva capo al Borgo Dora, popolarmente detto il Pallone, che pareva povero villaggio, non sobborgo di grande cittą.
      Ora un ponte maestoso in pietra, con un solo arco arditissimo, conduce sulla via di Milano: guarda a destra il bel colle di Superga, a sinistra il Musinč e la lunga fila di monti che dominano i lieti poggi del Canavese e il bel piano di Lombardia.
      Il fiume corre obliquamente, e quando l'ingegnere Mosca propose il suo piano per la costruzione di quel ponte, gli uomini competenti proclamarono troppo grandi le difficoltą tecniche, troppo temerario il concetto.
      Carlo Bernardo Mosca era nato fra i monti di Biella, quei monti che hanno dati tanti valent'uomini al Piemonte.


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Volere e potere
di Michele Lessona
pagine 482

   





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