Più d'una volta di tutto questo il re diede lode a Moncalvo, e lo animò a proseguire con ogni sorta d'incoraggiamenti.
Oggi il Moncalvo è ricco, ma la sua maggiore ricchezza sono queste rimembranze e si riposa in quel nobile modo che si conviene ad un uomo della sua fatta. Buona parte del suo tempo è consacrata a cose di pubblica amministrazione. Il resto lo passa nel suo studio, disegnando e leggendo.
Quel suo studio basta, ove altro non si sapesse, a dare un concetto del proprietario. Al muro ritratti d'uomini insigni, e dentro a quadri le medaglie guadagnate alle varie esposizioni, e la decorazione dei Santi Maurizio e Lazzaro ricevuta in tempi in cui cotesti segni onorifici si distribuivano in più parca misura che al presente non si faccia. Uno scrittoio elegante con carte e strumenti pel disegno, uno scaffale con parecchie file di libri italiani e francesi elegantemente rilegati, parte di meccanica ed arti belle, parte di storia e letteratura, e sotto alle file dei libri i disegni dei primi e degli ultimi suoi lavori. Il primo raggio di sole che penetra là dentro al mattino fra le foglie ed i fiori che adornano il balcone, trova Moncalvo allo studio. Oggi, come sempre, economo del suo tempo, non ne è avaro con chiunque lo venga ad interrogare intorno a cose di qualche rilievo. La sua conversazione fa meravigliare le persone più colte, per la sicurezza dei giudizi, per la precisione delle riflessioni pel buon senso che domina in tutte le sue parole: di tratto in tratto, mentre parla di industrie e di progressi sociali, che sono gli argomenti che sempre occupano a preferenza i suoi pensieri come i suoi discorsi, gli scappa fuori qualche parola che tradisce l'assidua sua lettura d'Alfieri.
| |
Moncalvo Moncalvo Santi Maurizio Lazzaro Moncalvo Alfieri
|