Ma in quella ebbe nemica la condizione dei tempi, in questa la malevolenza degli emuli. E di qui cominciarono pel Pomba infinite contrarietà e perdite molte, e sventure che avrebbero prostrato ogni animo men fermo del suo e meno coraggioso. Ma egli, facendo fronte alla mala fortuna, si accinse ad impresa che ad altri non sarebbe venuta in pensiero: e fu la magnifica edizione dell'Antifonario Romano, per uso del Coro, in canto Gregoriano, che un tempo si stampava soltanto in Venezia, ed ora nemmeno in Venezia si stampa; e per questa edizione si fecero caratteri nuovi, tanto pel testo in nero, che per quello in rosso, non che le note della musica, e si fabbricarono fogli da non adoperarsi in altra opera; e l'edizione riuscì magnifica e per ogni lato migliore delle antiche; e papa Gregorio XVI la ricompensò di una bellissima medaglia d'oro, e la patria la premiò di una medaglia di rame nella prima Esposizione triennale degli oggetti d'arte e d'industria dei Regii Stati. All'Antifonario doveva venir dietro il Graduale ancor più ricercato di quello, e già promesso al pubblico, e da esso aspettato; ma per tale assunto, superiore al potere di un sol uomo, fan d'uopo sostegni, protezioni ed aiuti che mancano al Pomba, e sempre mancarono.
«Viaggiò egli due volte in Inghilterra; e frutto del primo viaggio fu il nuovo torchio meccanico, del quale è da tutti riconosciuta l'utilità, comperato al prezzo di 25.000 lire, e introdotto per la prima volta in Italia, non che in Torino; frutto del secondo doveva essere un altro meccanismo straordinario per un ramo importantissimo d'industria tipografica, e del quale si faceva mistero nell'Inghilterra medesima; se non che la ricompensa che trasse dall'introduzione del primo, lo dissuase dall'introdurre il secondo.
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